…DA DOCENTE DUNQUE MI PERMETTEREI DI RASSICURARE I DOCENTI: NON IMPORTA LA QUALITÀ E LA QUANTITÀ DEI CONTENUTI PER FARE UN BRAVO INSEGNANTE, MA LA QUALITÀ DEI METODI DI TRASMISSIONE DEL SAPERE.
E DA GENITORE MI PERMETTEREI DI INCORAGGIARE I GENITORI AD ESSERE ALLEATI DEL BAMBINO CONTRO LA FATICA DI IMPARARE E CONTRO L’ERRORE.
Bisogna far sentire che si è dalla loro parte, ma sempre in linea, in sinergia con la scuola. Lasciarli soli in una stanza a studiare non va bene, ma è altrettanto sbagliato fare i loro compiti: bisogna star loro vicino, senza sostituirsi, si deve partecipare riconoscendone l’impegno e gratificandoli quando riescono nel loro lavoro. E se i compiti sono troppo difficili? Meglio avvertire serenamente l’insegnante: «La prego di spiegare di nuovo l’esercizio perché il mio bambino da solo non è in grado di svolgerlo».
E a tutti, docenti e genitori, raccomando un principio che io stessa utilizzo di fronte ad ogni bambino che aiuto: INCORAGGIARE A FARCELA OTTIENE SEMPRE IL MEGLIO DA CIASCUNO, QUALUNQUE SIA LA DIFFICOLTÀ DA AFFRONTARE. E’ QUELLO CHE GLI ESPERTI CHIAMANO «CAREZZA EDUCATIVA»: IL RICONOSCIMENTO DELL’IMPEGNO E DELLE COMPETENZE ACQUISITE DAL BAMBINO NE AMPLIFICA LA CAPACITÀ RICETTIVA E LA MOTIVAZIONE ALLA FATICA DELL’APPRENDERE.
Daniela Lucangeli è professore ordinario di Psicologia dello sviluppo a Padova, membro dell’Osservatorio nazionale sull’infanzia e dell’Academy of learning disability, la più grande società scientifica internazionale che studia i disturbi dell’apprendimento.