Il 2 Ottobre nel Salone della Barchessa di Villa Rubbi Serena, all’interno della manifestazione, promossa dall’Assessorato alla Cultura, Biblioday e sostenuta dall’Associazione di Volontariato Abilmente Insieme ho visto un film:”Si può fare” commentato dalla Dot.ssa Rando responsabile del gruppo di sessuologia ULSS 9 Treviso.
Il film è bello e commovente tratta dei temi molto delicati, come l’integrazione lavorativa, l’amicizia, l’amore e la sessualità tra disabili e rende tutto molto semplice quasi come una favola, ma sappiamo che non è così. L’amicizia è un legame importante e nella società la si trova anche nelle persone più differenti tra loro, sia per età e condizioni sociali.
Ma la sessualità è un aspetto molto difficile, è dentro in ognuno di noi ed è la sfera più personale e meno influenzata dall’handicap, quella che rimane più integra a dispetto di tutto, un desiderio, una passione, un sentimento molto forte ma anche molto fragile, è un fuoco che brucia dentro, rende euforico, ma il rifiuto, l’abbandono, il sentirsi umiliati provoca un dolore terribile. Il disabile vive questo desiderio intensamente, con ingenuità e sincerità, non c’è malizia, lo vive con tutto se stesso ed è un sentimento che và spiegato ed accompagnato verso una giusta manifestazione, il disabile non è un eterno bambino, non è una persona passiva, incapace di gestire i suoi sentimenti e le sue pulsioni, è la società che lo pensa e si scandalizza quando vede una coppia di disabili che si tiene per mano o si bacia, mentre per due giovani normodotati è la normalità.
Una società davvero integrata si occupa l’uno e dell’altro e aiuta a promuovere progetti da condividere. L’esperienza fa crescere e da un senso di benessere nell’essere accettati per quello che si è.
Angelica Sacchetto
