AUTISTICO IN CLASSE I GENITORI SBAGLIANO

L’Associazione Abilmente Insieme desidera divulgare questa bella e semplice lettera sull’accettazione dell’altro diverso da sé. E quanto questo sia importante per farci diventare persone migliori capaci di relazionarsi e accogliere l’altro. Ricordandoci che  Il “programma” curricolare non ha il primato sulle relazioni umane.

Sono la madre di un ragazzino autistico di 15 anni………Ho letto l’articolo che riguarda la scelta di sei genitori di ritirare il proprio figlio dalla classe per la presenza di un alunno diversamente abile………Vorrei sottolineare con convinzione l’errore profondo che questi genitori stanno facendo. Il “programma” curricolare non ha il primato sulle relazioni umane.

I bambini sono più realisti e liberi degli adulti. Se un altro bambino non si comporta come loro chiedono “perché”, fanno delle domande, non discriminano naturalmente. Se il compagno “diverso” entra a far parte del loro mondo, essi lo accolgono, e facendo questo, si “allenano” ad accogliere la diversità. Questo le farà diventare delle persone migliori. Ricordo lo stupore della maestra di mio figlio, quando in terza sono arrivati dei bambini cinesi ed indiani: la classe aveva dimostra una capacità di accogliere e di collaborare molto superiore a le classi di solo normodotati. Erano “allenati” alla diversità.

Vorrei dire ai genitori in questione che non è lo svolgimento del programma la cosa più importante della vita scolastica degli alunni d’una scuola, ma la capacità di crescere insieme costruendo relazioni che permettono di conoscere meglio sé stessi e gli altri.      Il programma è funzionale alla crescita, non sono i bambini che sono funzionali al programma.

La disabilità è scomoda, ma credere di poterla nascondere ai propri figli per “immunizzarli” dal dolore e dalle fatiche di mettersi in gioco è un errore gigantesco. Quanto più ricco è un bambino che si fa un sacco di domande sul compagno più sfortunato e cerca di interagire con lui rispetto a un altro che conosce tutto il programma  e non riesce a vedere l’altro da sé?

Forse questi genitori che vogliono ritirare i loro figli non sanno che non si sceglie di avere un figlio autistico e che avrebbero potuto averlo anche loro. E allora perché chi è più fortunato vuole erigere dei muri per dividere, discriminare, ferire? Non sanno quello che fanno.

Giancarla Toffano Selvazzano Dentro (PD)

Fonte: La Stampa Mercoledì 25 Settembre 2013 Lettere e Commenti  http://www.lastampa.it/2013/09/25/cultura/opinioni/lettere-al-giornale/lettere-del-settembre-H6x3fNTWK8ErOXpjFTBCWO/pagina.html

 

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