…MI SENTII PARTE PURA DELL’ABISSO, RUOTAI CON LE STELLE, LÌ IL MIO CUORE SI SPARPAGLIÒ NEL VENTO. MUSICOTERAPIA “La poesia venne a cercarmi” Pablo Neruda

MA TU LO SAI CHE MUSICA FANNO QUESTI STRUMENTI SE LI SUONIAMO NOI? 

Tengono il mio tempo: le congas, le campane, il tamburo, il violino, il tuono, lo jembe, le maracas….. Sono un mezzo per creare il suono di come siamo, il nostro ritmo del cuore, della pioggia e del vento che passa attraverso le corde del violino, dell’allegria, della noia e della tristezza di un suono che entra, vibra ed esce trasformato, dal nostro tocco possente che sovrasta e si impone o leggero che quasi non si sente, ma bisogna ascoltare attentamente per cogliere l’armonia di un andare e un venire di un parlarsi, di un comunicare ciò che a parole è difficile dire. La nostra musica ci lascia essere, sentire, ascoltare, parlare, suonare, comporre, cantare, creare, ballare, aspettare, emozionare, condividere, rispettare, ridere, far finta di…, stupire, arrabbiarsi, litigare, rilassarci, respirare, conoscere, liberare, accogliere e in fine salutare.

Ci rivediamo l’anno prossimo a SpazioMusica.le 2.0 e insieme si canterà, insieme si suonerà e anche si ballerà.

Grazie a Maria Chiara, Emma, Agnese, Rocco, Matteo e alla musicoterapista Bruna Zandomenego per avermi fatto stare bene.  

Abilmente Insieme Alessandra Benincà

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